From the Italian Press: Roman Inscription from San Magno

An interesting inscription from San Magno mentioned in Il Faro … it includes this photo (not sure how long this will be available):

The gist of what follows is that the inscription was found during the renovations of a church and is a dedication of a certain Gaius Pantuleius Epigonus, freedman of Gaiud Pantuleius, and one of the Augustales. Although a date doesn’t seem to be given (I might have missed it), there is ‘excitement’ because this lends support to the local origins of the Pantuleii, who would become prominent under Marcus Aurelius.

Il Sindaco di Fondi Salvatore De Meo, l’Assessore alla Cultura Lucio Biasillo ed il funzionario della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio Nicoletta Cassieri rendono noto che una nuova importante iscrizione è andata ad aggiungersi al patrimonio epigrafico di Fondi, fornendo elementi di notevole interesse per la conoscenza storica e archeologica della città romana, soprattutto sotto l’aspetto dell’ordinamento sociale e istituzionale.

La scoperta è avvenuta nei giorni scorsi nella zona di San Magno durante le operazioni preliminari al consolidamento dei resti del piccolo edificio di culto cristiano di epoca altomedievale recentemente portato in luce presso il Casale Mosillo. Tale intervento conservativo è promosso dall’Assessorato all’Ambiente della Regione Lazio in stretta collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, rispettivamente sotto la direzione di Claudio Spagnardi e il coordinamento scientifico del funzionario di zona Nicoletta Cassieri.

“L’iscrizione – come evidenzia la stessa dottoressa Cassieri – tracciata in lettere molto curate su una piccola lastra di marmo circondata da una cornice (cm. 40×56 circa) venne riutilizzata nel pavimento del presbiterio della chiesetta, a poche centinaia di metri dal Monastero. Essa conserva una dedica a Caio Pantuleio Epigono, liberto di un Caio Pantuleio non meglio specificato, ricordato in qualità di “Augustale” ossia di membro del collegio addetto al culto dell’imperatore”.

Lo studio è stato appena avviato ma già ad una prima lettura si possono fare alcune osservazioni.
“Innanzitutto – prosegue Cassieri – si tratta di un documento che conferma con certezza a Fondi l’esistenza degli Augustali, potente collegio generalmente composto da ricchi liberti cui erano riservate prerogative che li accostavano per molti versi ai magistrati locali. Inoltre, la rarità del gentilizio Pantuleio fuori della nostra città fa propendere per un’origine locale di questa gens che, tra i discendenti di uno dei suoi rami, arriverà ad annoverare nel 172 d.C., durante il regno di Marco Aurelio, addirittura un senatore che fu governatore della Tracia, l’odierna Bulgaria. ‘Epigonus’ è invece il nome che il personaggio aveva da schiavo”.

Nulla è dato sapere sul contesto cui apparteneva l’epigrafe e dunque se provenga da un edificio ubicato nella contrada o se invece vi sia stata trasportata dal centro urbano in una fase di spoglio dei monumenti romani e di reimpiego dei materiali di pregio come il marmo. Meno incerta invece la sua datazione: non oltre gli inizi del II secolo d.C., e ciò per una serie di indizi significativi soprattutto riguardanti i caratteri delle lettere.

“Il pregevole reperto – dichiarano il Sindaco De Meo e l’Assessore alla Cultura Biasillo – andrà ad arricchire la collezione del Museo archeologico cittadino che proprio in questo periodo è in corso di riallestimento, in vista di una sua prossima apertura sotto la supervisione scientifica della Soprintendenza nella persona della dott.ssa Nicoletta Cassieri”.

… I’m not sure what San Magno would have been called in antiquity.

Solon Can’t Come to the Phone Right Now …

Not sure if that headline makes any sense at all; I’ve been waiting for someone to bring this up … from CNBC:

If the secret to understanding a nation lies in understanding its founding, those trying to understand Greece might want to look to Solon.

Solon is the founder of Greek democracy—which is to say he is the founder of democracy altogether. And one of his most famous acts was the repudiation of debt.

When Solon came onto the Greek scene in 6th century BC, Athens was in disarray. Plutarch tells us that strife had engulfed the city, bringing it to the brink of anarchy. The source of this strife was that “all the common people were weighed down with debts they owed to a few rich men,” according to Plutarch.

Making matters worse, debtors who were unable to make payments when they were due were seized and sold into slavery.

A fragment of Solon’s poetry describes a situation in which many of the poor “have arrived in foreign lands/sold into slavery, bound in shameful fetters.”

In 594 BC, Solon was appointed archon of Athens. His solution to his city’s strife was to cancel both public and private debts and end debt slavery.

The freeing of the debt slaves and the cancellation of debt set the stage for the flourishing of the Athenian economy and culture. Freed slaves and unencumbered landowners formed the basis of an agrarian and democratic political culture that gave Greece its military might and helped shape the formation of western civilization.

Listen closely to the protestors in Greece. When they decry austerity plans that “turn workers into slaves,” they are echoing the sentiments of their ancient founder.

… somewhere along the line, someone needs to say that someone is giving someone else too much credit, then duck for cover …